Versione 1: 18/3/2010
Anonimo di Soissons
L'autore e la sua fonte
L'autore è probabilmente un canonico della cattedrale di Soissons che non ha partecipato alla crociata ma che ha raccolto informazioni da Nivelon de Cherisy (1176-1207), vescovo di Soissons.
Il vescovo di Soissons fu uno dei primi (1199) a prendere la croce e fu il principale prelato che partecipò alla crociata. Era stato anche uno degli organizzagtori della Terza Crociata. Durante la crociata fu lui a dare i simboli del crociato a Bonifacio Marchese di Monferrato, nominato comandante militare della crociata e a guidare l'ambasciata presso Innocenzo III a Roma per il ritiro della scomunica per la presa di Zara (REG. 5:CVXI/CVXII) e la deviazione della crociata a Costantinopoli.
Tramò quindi per nascondere ai crociati di bassa forza la contrarietà di Innocenzo alla deviazione verso Costantinopoli. A Costantinopoli prega per l'attacco finale alla città indicata ai crociati come città scismatica e traditrice e guida l'attacco dalla sua nave, denominata Paradiso, che è una tra le prime a raggiungere il porto. Successivamente è uno dei dodici elettori di Baldovino di Fiandra ad imperatore dell'Impero Latino di Oriente, per diventare poi Vescovo di Tessalonica (Salonicco) nel 1205. Ritorna poi a Soissons il l 17/5/1205 per raccogliere rinforzi per l'Impero, ma muore prima di poter ritornare mentre era in Puglia (13/9/1207).
In questa occasione riporta a Soisson un gran numero di reliquie che sono l'argomento di maggior interesse per l'autore. Per questo specifico argomento la cronaca è, assieme a quella di Niceta Coniate, una delle fonti principali. Il manoscritto è stato ritrovato in unica copia nella Biblioteca Nazionale di Parigi con il titolo "Circa la terra di Gerusalemme e come le reliquie della città di Costantinopoli sono state portate in questa chiesa"
Il vescovo di Soissons fu uno dei primi (1199) a prendere la croce e fu il principale prelato che partecipò alla crociata. Era stato anche uno degli organizzagtori della Terza Crociata. Durante la crociata fu lui a dare i simboli del crociato a Bonifacio Marchese di Monferrato, nominato comandante militare della crociata e a guidare l'ambasciata presso Innocenzo III a Roma per il ritiro della scomunica per la presa di Zara (REG. 5:CVXI/CVXII) e la deviazione della crociata a Costantinopoli.
Tramò quindi per nascondere ai crociati di bassa forza la contrarietà di Innocenzo alla deviazione verso Costantinopoli. A Costantinopoli prega per l'attacco finale alla città indicata ai crociati come città scismatica e traditrice e guida l'attacco dalla sua nave, denominata Paradiso, che è una tra le prime a raggiungere il porto. Successivamente è uno dei dodici elettori di Baldovino di Fiandra ad imperatore dell'Impero Latino di Oriente, per diventare poi Vescovo di Tessalonica (Salonicco) nel 1205. Ritorna poi a Soissons il l 17/5/1205 per raccogliere rinforzi per l'Impero, ma muore prima di poter ritornare mentre era in Puglia (13/9/1207).
In questa occasione riporta a Soisson un gran numero di reliquie che sono l'argomento di maggior interesse per l'autore. Per questo specifico argomento la cronaca è, assieme a quella di Niceta Coniate, una delle fonti principali. Il manoscritto è stato ritrovato in unica copia nella Biblioteca Nazionale di Parigi con il titolo "Circa la terra di Gerusalemme e come le reliquie della città di Costantinopoli sono state portate in questa chiesa"
Commenti
Pur avendo la possibilità di raccogliere informazioni di grande rilevanza il testo si limita a fornire poche essenziali informazioni e a tentare di giustificare la deviazione della crociata con la traslazione delle reliquie. In questo senso è in realtà un tentativo di trovare nella storia segni della giustizia divina
Per gli aspetti imbarazzanti della stessa (scomuniche, deviazione della crociata, contrasti tra i crociati) invece ignora ogni dettaglio, per cui il testo è, dal punto di vista storico, di scarso interesse.
Il testo - fino alla partenza da Zara
Il Signor Nivelon, vescovo di Soissons, Baldovino, conte di Fiandra, Luigi di Chartres, il Vescovo Garnier di Troyes e molti altri nobili, assieme ad una grande moltitudine di gente comune, ispirati dalla grazie dello Spririto Santo nell'anno della Parola incarnata 1202, attraverso la predicazione del Signor Folco, un virtuoso prete dal villaggio di Neuilly nella diocesi di Parigi, intrapresero il viaggio per Gerusalemme.
Al loro arrivo a Venezia, i veneziani a causa degli eccessivi costi chiesero sia risarcimenti che profitti per le loro navi. Per circa tre mesi, essi non furono capaci nè di imbarcarsi sulle navi nè di tornare a casa poichè¨ essi erano nell'isola di San Nicola. Da li, con i loro rifornimenti quasi consumati, i nostri uomini furono costretti dai veneziani a navigare attraverso il mare contro gli abitanti di Zara che erano nemici di Venezia.
Qui essi trovarono un figlio dell'imperatore di Costantinopoli, di nome Alessio, che si era nascosto da quelle parti dopo esser stato costretto a fuggire dalla città reale da suo zio, che era, dopo suo padre, l'imperatore il quale era stato accecato e imprigionato. Quest'uomo, vedendo la moltitudine della nostra gente, umilmente cercò aiuto da loro, promettendo e confermando con ogni pegno, che se gli restituivano tutto l'impero egli avrebbe intrappreso il viaggio verso Gerusalemme, dopo aver per prima cosa data adeguata compensazione.
Egli avrebbe servito di persona come soldato per tre anni, personalmente caricandosi delle sue spese, dei suoi uomini e dei nostri. Dopo che i nostri accettarono l'accordo, essi partirono per Costantinopoli.
Bibliografia
- Alexander Poquet ed (prima edizione) Rituale seu mandatum insignis ecclesiae Suessionensis Parigi 1856 [online]
- A.J.Andrea Contemporary sources for the Fourth Crusade ISBN 9004117407 Boston.Koeln Brill 2000 [consultazione parziale]