Versione 2 - 17/9/2010
Manichei Medievali
Numerose eresie tardo antiche e medioevali sono comunemente indicate come Manichee.
L'elenco include i Priscilliani (IV° secolo - Spagna), i Pauliciani ed i Tondrachiani (Siria e Armenia e poi Tracia dal VII° al XII° secolo) , i Bogomili (secondo la Chiesa Greca) e Patereni (secondo la Chiesa Latina) dei Balcani (dal X° al XVI° secolo) ed infine Pubblicani (distorsione di Pauliciani), Patari, Albigesi e Catari in Germania, Francia e Italia centro settentrionale.
Il temine Manicheo viene utilizzato, in questo caso, da teologi e inquisitori semplicemente come sinonimo di Dualista e non per indicare un rinascita della religione Manichea
L'elenco include i Priscilliani (IV° secolo - Spagna), i Pauliciani ed i Tondrachiani (Siria e Armenia e poi Tracia dal VII° al XII° secolo) , i Bogomili (secondo la Chiesa Greca) e Patereni (secondo la Chiesa Latina) dei Balcani (dal X° al XVI° secolo) ed infine Pubblicani (distorsione di Pauliciani), Patari, Albigesi e Catari in Germania, Francia e Italia centro settentrionale.
Il temine Manicheo viene utilizzato, in questo caso, da teologi e inquisitori semplicemente come sinonimo di Dualista e non per indicare un rinascita della religione Manichea
Dualisti o Manichei
La derivazione dai Manichei delle eresie dualistiche medioevali è dichiarata da quasi tutti gli autori siano essi Cattolici, Ortodossi o Armeni ed è sostenuta ad esempio dall'Enciclopedia Cattolica [vedi alle voci Paulician o Manichean, che cita, tra gli altri Fozio come fonte antica].
La carenza di verifiche storiche porta a ritenere che la parola Menicheo sia utilizzata dai teologi medioevali, e a volte, anche da studiosi contemporanei, semplicemente come sinonimo di dualista per ogni opinione religiosa che preveda una qualche forma di dualismo [Runciman - introduzione].
La definizione non ha comunque nulla a che fare con la religione predicata da Mani, ben distinta dalla religione Cristiana, e di cui in Occidente si sono perse le ultime tracce nel V° secolo [Manselli]. Non abbiamo notizie di Manichei in Occidente dopo gli scritti di Agostino di Ippona e qui di dopo il 399. Agostino visse per latri 30 anni e non scrisse più nulla contro i manichei.
Oltre alle argomentazioni di Manselli e Runciman, cito l'Inquisitore Bernardo Gui che afferma decisamente che gli Albigesi erano una eresia Cristiana.
Una possibile motivazione per l'accusa di manicheismo può essere stata anche di natura legale: i Manichei erano stati condannati infatti sin dai tempi di Diocleziano (Alessandria, 31 marzo 296) e la legilazione contro di loro è riproposta varie volte da Teodosio I, fino a Giustiniano e poi ripresa da vari Papi. La legislazione prevedeva per gli eretici impenitenti o relapsi (cioè ricaduti nell'errore) fino alla condanna al rogo ed il sequestro dei beni.
La natura legale dell'accusa è confermata dall'accusa di essere Messaliani rivolta ai Bogomili nella Alesside di Anna Commena: l'eresia Bogomila ben poco ha a che fare con quella Messaliana ma per i Messaliani era prevista una esplicita condanna per eresia dal concilio di Efeso. [vedi canoni del Concilio di Efeso (capitolo XVI)]).
A differenza della religione Manichea che prevede un suo insieme di Scritti Sacri le eresie Dualiste medievali hanno come unico testo sacro il Nuovo Testamento con particolare enfasi per gli scritti di Paolo e Luca, a volte, l'esclusione delle lettere di Pietro e dell'Apocalisse di Giovanni. Il Vecchio Testamento e la tradizione ebraica vengono rifiutati ed in particolare la Genesi è vista come opera di Jhavè/Demiurgo/Satana. I libri dei Salmi e dei Profeti e alcuni testi apocrifi sono considerati solo come letture devozionali.
Anche se il dualismo è il principale capo di accusa degli inquisitori ortodossi e cattolici varie fonti non citano il dualismo: ad esempio tutte le fonti armene (Giovanni di Odzun, Gregorio di Narek), Pietro Siculo (Historia Manichaeorum seu Paulicianorum scrive esplicitamente che ripudiani gli scritti di Mani), Ugo Eteriano (Contra Paterenos) e il Cataro Giovanni di Lugio (1240 - Liber de duobus principiis). Ciò può essere dovuto alla prudenza degli eretici nel diffondere le tesi potenzialmente più pericolose (come ad esempio oltre al dualismo anche la trasmigrazione delle anime), ma l’enfasi degli inquisitori sul dualismo (manicheismo) può essere invece dovuto al preciso legame esistente con la legislazione imperiale che la Chiesa ha conservato con cura.
E pertanto queste eresie sembrano ricollegarsi, in qualche modo, all'eresia di Marcione. Le considerazioni di S.N.C Lieu sull'influenza di Marcione su Mani rendono le due tesi meno distanti.
La carenza di verifiche storiche porta a ritenere che la parola Menicheo sia utilizzata dai teologi medioevali, e a volte, anche da studiosi contemporanei, semplicemente come sinonimo di dualista per ogni opinione religiosa che preveda una qualche forma di dualismo [Runciman - introduzione].
La definizione non ha comunque nulla a che fare con la religione predicata da Mani, ben distinta dalla religione Cristiana, e di cui in Occidente si sono perse le ultime tracce nel V° secolo [Manselli]. Non abbiamo notizie di Manichei in Occidente dopo gli scritti di Agostino di Ippona e qui di dopo il 399. Agostino visse per latri 30 anni e non scrisse più nulla contro i manichei.
Oltre alle argomentazioni di Manselli e Runciman, cito l'Inquisitore Bernardo Gui che afferma decisamente che gli Albigesi erano una eresia Cristiana.
Una possibile motivazione per l'accusa di manicheismo può essere stata anche di natura legale: i Manichei erano stati condannati infatti sin dai tempi di Diocleziano (Alessandria, 31 marzo 296) e la legilazione contro di loro è riproposta varie volte da Teodosio I, fino a Giustiniano e poi ripresa da vari Papi. La legislazione prevedeva per gli eretici impenitenti o relapsi (cioè ricaduti nell'errore) fino alla condanna al rogo ed il sequestro dei beni.
La natura legale dell'accusa è confermata dall'accusa di essere Messaliani rivolta ai Bogomili nella Alesside di Anna Commena: l'eresia Bogomila ben poco ha a che fare con quella Messaliana ma per i Messaliani era prevista una esplicita condanna per eresia dal concilio di Efeso. [vedi canoni del Concilio di Efeso (capitolo XVI)]).
A differenza della religione Manichea che prevede un suo insieme di Scritti Sacri le eresie Dualiste medievali hanno come unico testo sacro il Nuovo Testamento con particolare enfasi per gli scritti di Paolo e Luca, a volte, l'esclusione delle lettere di Pietro e dell'Apocalisse di Giovanni. Il Vecchio Testamento e la tradizione ebraica vengono rifiutati ed in particolare la Genesi è vista come opera di Jhavè/Demiurgo/Satana. I libri dei Salmi e dei Profeti e alcuni testi apocrifi sono considerati solo come letture devozionali.
Anche se il dualismo è il principale capo di accusa degli inquisitori ortodossi e cattolici varie fonti non citano il dualismo: ad esempio tutte le fonti armene (Giovanni di Odzun, Gregorio di Narek), Pietro Siculo (Historia Manichaeorum seu Paulicianorum scrive esplicitamente che ripudiani gli scritti di Mani), Ugo Eteriano (Contra Paterenos) e il Cataro Giovanni di Lugio (1240 - Liber de duobus principiis). Ciò può essere dovuto alla prudenza degli eretici nel diffondere le tesi potenzialmente più pericolose (come ad esempio oltre al dualismo anche la trasmigrazione delle anime), ma l’enfasi degli inquisitori sul dualismo (manicheismo) può essere invece dovuto al preciso legame esistente con la legislazione imperiale che la Chiesa ha conservato con cura.
E pertanto queste eresie sembrano ricollegarsi, in qualche modo, all'eresia di Marcione. Le considerazioni di S.N.C Lieu sull'influenza di Marcione su Mani rendono le due tesi meno distanti.
Fonti primarie
- Bernardo Gui (EN) Manuale dell'Inquisizione di Bernardo Gui tradotto in inglese in: J. H. Robinson, Readings in European History, (Boston: Ginn, 1905), pp. 381-383 [fordham.edu]
- Anna Commena (EN) Alexiad Traduzione inglese di Elizabeth A. Dawes, London in 1928 -[fordham.edu]
- Concilio Efeso (D.C. 431) (EN) 'Nicene and Post-Nicene Fathers, 2nd series, Vol XIV edition by H.R. Percival. [fordham.edu]
Fonti secondarie
- Raul Manselli (IT) Il secolo XII, religione popolare ed eresia, 1993, Jouvence ed, ISBN: 88-7801-044-8 - In particolare capitolo XII°
- Steven Runciman The Medieval Manichee: A Study of the Christian Dualist Heresy (Cambridge, 1947) , ISBN 0521289262, [Consultazione parziale]
- Samuel N. C. Lieu (EN) Manichaeism in the Later Roman Empire and Medieval China, Mohr Siebeck, 1992 ed., ISBN 3161458206, 9783161458200 [Consultazione parziale]
- Fozio (circa 891) Adversos manicheos, riguarda l'eresia dei Pauliciani, testo in (LA,GR)