Versione 1: 17/9/2010
Marcioniti e gnostici, manichei, pauliciani e tondrachiani
Oltre con i proto-ortossi, quel movimento che riuscirà a prevalere nel il Concilio di Nicea e diventare poi la religione di stato dell'Impero Romano, i marcioniti interagirono con:
- i movimenti gnostici dei quali Marcione è stato un antesignano
- la religione manichea che ha probabilmente derivato alcuni tratti cristiani proprio dal marcionismo
- Movimento eretici medievali come Pauliciani nell Impero Bizantino e Tondrachiani nei regni armeni
Marcionismo e Gnosticismo
Certamente il tentativo di Marcione di combinare il messaggio evengelico con una visione del mondo influenzata dal neo-platonismo e aliena, se non ostile, alla visione ebraica è in linea con le idee degli gnostici. Anzi Marcione né è tra i precursori. Posizioni molto simili si ritrovano nel IV° secolo in Spagna e Provenza nella comunità influenzata da Priscilliano.
A differenza di altri gnostici e forse alcuni seguaci, Marcione sembra limitare la conoscenza necessaria per inquadrare razionalmente il messaggio del Vangelo e della predicazione paolina a pochi elementi, ben lontani dalla fantastiche cosmogonie di Valentino e Bardesane. Leggende gnostiche furono molto diffuse tra i fedeli ma erano probabilmente solo testi devozionali e non ritenuti testi ispirati.
Eusebio (V13.5), citando Rodone, scrive: “Perchè il vecchio Apelle, quando conversava con noi, fu contraddetto in molte cose di cui aveva parlato falsamente; come quando diceva che non era necessario esaminare la dottrina di ciascuno, ma che ognuno poteva tenere qualla in cui credeva. Perché egli asseriva che coloro che credevano nel Crocefisso sarebbero stati salvati solo se trovati a compiere cose buone. Ma, come ho detto prima, la sua opinione riguardo Dio era la più oscura di tutte in quanto credeva in solo principio, come dice anche la nostra dottina”. Sembra che Apelle non veda nella teogonia il punto centrale della sua dottrina a differenza dei Padri della Chiesa.
Si noti che mentre Marcione reclama una derivazione da Paolo, I padri della chiesa optano per una derivazione da Simon Mago. Ma alcuni studiosi, sin dal XIX secolo come gli studiosi noti come “Critica Radicale Olandese”, suggeriscono di identificare Simon Mago e Paolo. (H. Detering) Le tesi di Marcione non trovarono udienza presso altri gnostici: si ha notizia di un opera di Bardesane scritta contro Marcione e Valentino (Eusebio di Cesarea “Storia ecclesiastica” IV 30.3).
A differenza di altri gnostici e forse alcuni seguaci, Marcione sembra limitare la conoscenza necessaria per inquadrare razionalmente il messaggio del Vangelo e della predicazione paolina a pochi elementi, ben lontani dalla fantastiche cosmogonie di Valentino e Bardesane. Leggende gnostiche furono molto diffuse tra i fedeli ma erano probabilmente solo testi devozionali e non ritenuti testi ispirati.
Eusebio (V13.5), citando Rodone, scrive: “Perchè il vecchio Apelle, quando conversava con noi, fu contraddetto in molte cose di cui aveva parlato falsamente; come quando diceva che non era necessario esaminare la dottrina di ciascuno, ma che ognuno poteva tenere qualla in cui credeva. Perché egli asseriva che coloro che credevano nel Crocefisso sarebbero stati salvati solo se trovati a compiere cose buone. Ma, come ho detto prima, la sua opinione riguardo Dio era la più oscura di tutte in quanto credeva in solo principio, come dice anche la nostra dottina”. Sembra che Apelle non veda nella teogonia il punto centrale della sua dottrina a differenza dei Padri della Chiesa.
Si noti che mentre Marcione reclama una derivazione da Paolo, I padri della chiesa optano per una derivazione da Simon Mago. Ma alcuni studiosi, sin dal XIX secolo come gli studiosi noti come “Critica Radicale Olandese”, suggeriscono di identificare Simon Mago e Paolo. (H. Detering) Le tesi di Marcione non trovarono udienza presso altri gnostici: si ha notizia di un opera di Bardesane scritta contro Marcione e Valentino (Eusebio di Cesarea “Storia ecclesiastica” IV 30.3).
Marcioniti e Manichei
Agostino di Ippona (380) cita ripetutamente Marcione assieme a Mani (Gli atti di Pelagio 5.15, La perfezione della giustizia dell'uomo 6.14 Sulle eresie 22, Ritrattazione 58, Opera incompiuta contro Giuliano I.59, III.53,V.26) contestando ad entrambe il rifiuto del Vecchio Testamento e la natura maligna della natura.
Nelle opere scritte contro I manichei (vedi ad es. Contro la lettera di Mani detta del Fondamento che inizia con Mani apostolo di Gesù Cristo per la provvidenza di Dio Padre….) Agostino considera il manicheismo com una sorta di eresia cristiana anche se dimostra di conoscere testi e cerimonie che sono solo dei manichei.
Nell’introduzione del “Medioeval Manichee” Runciman spiega come fosse divenuto usuale nel medioevo chiamare manicheo chi sosteneva posizioni dualiste senza che ciò implichi alcuna connessione o rinascita del manicheismo religione sincretica che fonde elementi dello zoroastrismo, buddismo e del cristianesimo.
Addirittura sembra più corretto (vedi Gnoli e Lieu) sostenere una possibile influenza di seguaci di Marcione su Mani in particolare per quanto riguarda l’etica. L'etica manichea e quella marcionita sono entrambe rigorosissime per gli Eletti e più tolleranti per gli altri seguaci, per entrambe le sacre scritture hanno un ruolo fondante e vengono interpretate alla lettera (Mani scrive e decora un suo Vangelo, Epistole e altri testi). Anche l’organizzazione della chiesa sul modello episcopale è molto simile.
Nelle opere scritte contro I manichei (vedi ad es. Contro la lettera di Mani detta del Fondamento che inizia con Mani apostolo di Gesù Cristo per la provvidenza di Dio Padre….) Agostino considera il manicheismo com una sorta di eresia cristiana anche se dimostra di conoscere testi e cerimonie che sono solo dei manichei.
Nell’introduzione del “Medioeval Manichee” Runciman spiega come fosse divenuto usuale nel medioevo chiamare manicheo chi sosteneva posizioni dualiste senza che ciò implichi alcuna connessione o rinascita del manicheismo religione sincretica che fonde elementi dello zoroastrismo, buddismo e del cristianesimo.
Addirittura sembra più corretto (vedi Gnoli e Lieu) sostenere una possibile influenza di seguaci di Marcione su Mani in particolare per quanto riguarda l’etica. L'etica manichea e quella marcionita sono entrambe rigorosissime per gli Eletti e più tolleranti per gli altri seguaci, per entrambe le sacre scritture hanno un ruolo fondante e vengono interpretate alla lettera (Mani scrive e decora un suo Vangelo, Epistole e altri testi). Anche l’organizzazione della chiesa sul modello episcopale è molto simile.
Marcioniti, Pauliciani e Tondrachiani
I pauliciani ed i loro corrispondenti armeni, i Tondrachiani, sono sempre stati designati dai loro avversari come manichei ma erano certamente una setta cristiana, fortemente influenzata dalla predicazione di Paolo e per quanto possiamo comprendere da Pietro Siculo e dagli altri scrittori armeni con una interpretazione simile a quella di Marcione. Pietro Siculo, che visse fra i Pauliciani (868-869) di Tephrike dice che, il loro fondatore Costantino l'armeno, ricevendo il Vangelo di Marcione (o forse il Diatesseron) e l'Apostolicon (Epistole di Paolo raccolte da Marcione) da un diacono di Siria, lo diede ai suoi seguaci, che lo adottarono come loro Bibbia e che i Pauliciani ripudiano decisamente tutte le scritture di Mani.
La confutazione del Marcionismo dell'arciprete armeno Yeznik di Koghb del V secolo dimostra che I Marcioniti in quel periodo erano ancora numerosi. In ogni caso, essi furono i precursori del dualismo medievale che comprende inoltre Bogomili in Bulgaria e nell’Impero Bizantino e Patari o Catari o Albigesi nell’ Europa occidentale.
La confutazione del Marcionismo dell'arciprete armeno Yeznik di Koghb del V secolo dimostra che I Marcioniti in quel periodo erano ancora numerosi. In ogni caso, essi furono i precursori del dualismo medievale che comprende inoltre Bogomili in Bulgaria e nell’Impero Bizantino e Patari o Catari o Albigesi nell’ Europa occidentale.